Sciacca

Criticità dei Comuni, il sindaco all’incontro dell’Anci Sicilia

Il vertice si svolgerà domani, sabato 8 ottobre, a Palermo, con inizio alle 10.30 a Villa Niscemi

Fabrizio Di Paola, sindaco di Sciacca

Il sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola, parteciperà all’incontro promosso dall’Anci Sicilia per un confronto sulle criticità dei Comuni siciliani. L’incontro si svolgerà domani, sabato 8 ottobre, a Palermo, con inizio alle 10.30 nella sede dell’Anci Sicilia di Villa Niscemi. L’obiettivo è promuovere iniziative per far fronte alle difficoltà organizzative e alle problematiche finanziare degli enti locali.
 
L’incontro è stato convocato dal presidente e dal segretario regionale della sezione siciliana dell’Associazione nazionale Comuni d’Italia, Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano.
 
“I Comuni – dice il sindaco Di Paola – sono allo stremo, tutti i Comuni, soprattutto in Sicilia dove la situazione degli enti locali è aggravata da specificità tutte siciliane che non troviamo in altre parti d’Italia. La situazione è molto grave. E non lo dico io, lo dice l’Anci Sicilia che dà una risposta a chi, in questi giorni, ha criticato l’Amministrazione comunale impegnata ogni giorno con grande responsabilità anche su questo delicatissimo fronte. L’Anci Sicilia ha ritenuto organizzare l’incontro di domani per dare vita a un articolato confronto sulle numerose criticità registrate nelle varie realtà locali e promuovere iniziative di proposta e di protesta con il più ampio coinvolgimento dei Comuni. Si chiederà ai governi, nazionale e regionale, di intervenire con immediatezza attraverso provvedimenti di carattere legislativo e amministrativo, non sottovalutando più una situazione che si aggrava di giorno in giorno”.  

Prospetto delle criticità:
-crisi di liquidità dovuta al ritardo prolungato nell’erogazione delle risorse regionali e alle difficoltà nel sistema di riscossione dei tributi locali;
 -vertiginoso aumento, nell’anno in corso dei costi del servizio integrato dei rifiuti (Tari) e conseguenti difficoltà per garantire l’equilibrio di bilancio;
-problematica derivante dalla condizione dei lavoratori precari degli Enti locali con particolare riferimento al tema delle stabilizzazioni, dei rinnovi contrattuali e della peculiare condizione dei Comuni in dissesto;
 -difficoltà applicative rispetto ai principi della riforma sull’armonizzazione contabile (applicata in Sicilia con grave ritardo) con particolare riferimento all’erogazione posticipata della quarta trimestralità di parte corrente e al Fondo crediti di dubbia esigibilità;

-approvazione dell’articolo 5 della Legge regionale 11 agosto 2016, n. 17 che al comma 2 bis prevede che “La cessazione del consiglio comunale per qualunque altra causa comporta la decadenza del sindaco e della rispettiva giunta e la nomina di un commissario ai sensi del comma 4.”;
 -impedimento nell’utilizzo dei 115 milioni di euro dei Fondi PAC (art. 7, c. 22, l.r. 17 marzo 2016, n. 3) per investimenti e per il pagamento delle rate dei mutui;
-urgenza di definire il riparto dei 50 milioni di euro per spese di investimento per potere effettuare la relativa programmazione del bilancio;
-ulteriore taglio del nove per cento (9%) nel 2016 delle risorse del Fondo di solidarietà e del Fondo straordinario per i lavoratori a tempo determinato;
-crisi complessiva dell’Ente di Area Vasta che a seguito delle elezioni del 20 novembre sarà interamente affidato alla gestione degli Amministratori dei Comuni;
-ulteriori costi derivanti dagli oneri della compartecipazione alla spesa socio-sanitaria e dai tagli ai trasferimenti per il trasporto pubblico locale;
-eccessiva rigidità dei limiti alla spesa per il personale e conseguenti carenze di personale qualificato nelle posizioni apicali, in particolare nella gestione di alcuni servizi più delicati (ragioneria, uffici tecnici);
-riduzione dei trasferimenti regionali nel 2016 e rischio ancor più grave per quelli del 2017;
-progressiva revisione dei criteri per i trasferimenti regionali di parte corrente (numero di abitanti, territorio, royalties) ai singoli Comuni in relazione alla crescente riduzione delle risorse;
-crescita esponenziale dei Comuni che hanno dichiarato il dissesto finanziario o che hanno avviato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale;
-gravi difficoltà nel rispettare i piani di riequilibrio approvati negli anni passati;
-crescita del fenomeno dell’evasione dei tributi locali e difficoltà legate all’accertamento e alla riscossione;
-sperequazione derivante dalla mancata partecipazione al riparto dei trasferimenti nazionali per le ex Province e conseguente applicazione del prelievo forzoso.
-criticità derivanti da una possibile applicazione, per i Comuni dell’isola, delle disposizioni in materia di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard.


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