Sciacca

"Anziani uccisi durante rapina", procura insiste: "Va inflitto l'ergastolo"

Impugnata la sentenza di condanna a 30 anni nei confronti di Giuseppe Sabella, 42 anni, accusato di avere provocato la morte di Nicolò Ragusano e Stefana Mauceri

Il tribunale di Sciacca

Per la Procura Generale Giuseppe Sabella, di 42 anni, di Sciacca, andava condannato all’ergastolo e non a 30 anni di reclusione come deciso, in abbreviato, dal giudice Antonio Genna. Il saccense è accusato dell’omicidio di due anziani in concorso con Antonino Gucciardo, di 30 anni, pure di Sciacca, condannato a 18 anni. La sentenza, come riporta oggi il Giornale di Sicilia, è stata impugnata. 

L’iniziativa della Procura Generale riguarda soltanto Sabella perché la riduzione per il rito avrebbe dovuto evitargli l’isolamento diurno, ma non una riduzione fino a 30 anni.  

A Gucciardo, che ha collaborato, il giudice Genna ha concesso le attenuanti generiche e per lui la pena è stata di 18 anni di reclusione, 2 in meno rispetto a quelli sollecitati dall’accusa. I due erano accusati di omicidio volontario e rapina in danno di due anziani, di Menfi e Sambuca.

Rapine che hanno fruttato ben poco, assolutamente nulla quella di Sambuca e 400 euro e qualche moneta in argento quella di Menfi. Sabella e Gucciardo erano accusati e sono stati condannati per omicidio volontario e rapina per la morte di Nicolò Ragusano, di 93 anni, aggredito, nella sua abitazione di Sambuca, il 6 luglio 2015 e deceduto pochi giorni dopo, il 21 luglio.

E anche per la morte di Stefana Mauceri, di 85 anni, aggredita, nella propria abitazione, il 16 luglio 2015 e morta sette mesi più tardi. Per il pubblico mimistero, Carlo Boranga, Gucciardo, che ha collaborato, è credibile in quasi tutta la ricostruzione e, anche se bisognerà attendere le motivazioni della sentenza, questa tesi sembra essere stata accolta dal giudice.


Si parla di