Licata

"Truffe su acquisti online", 33 i raggiri accertati: un arrestato ed altri sei nei guai

Secondo quanto emerge dall'inchiesta denominata "Pacchi.it", il gruppo avrebbe messo in vendita auto e moto, avrebbero intascato la caparra e poi sarebbero spariti

Un momento della conferenza stampa dei carabinieri svoltasi al comando provinciale dell'Arma

Truffavano ignari acquirenti con false vendite su siti web. Adesso la presunta "banda" è stata scoperta dai carabinieri di Licata nel corso dell'inchiesta chiamata "Pacchi.it". Una persona è finita agli arresti domiciliari, per tre sono scattati gli obblighi di dimora (di cui due per altrettante donne) e per altri tre, invece, gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria (di cui uno per una donna).

VEDI LA VIDEO INTERVISTA: Il capitano Marco Currao: "Intascavano fino a mille euro di caparra e poi sparivano"

L'indagine - condotta sul campo dai carabinieri della stazione di Licata e da quelli del nucleo operativo e radiomobile della compagnia - è coordinata dal pm Alessandro Macaluso, oggi trasferito in altra sede, mentre le misure cautelari sono state chieste dal sostituto procuratore Federico Panichi e firmate dal gip Alfonso Malato. In manette ai domiciliari è finito Cristofaro Famà, licatese di 35 anni. Tutti dovranno rispondere, a vario titolo, delle ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alle truffe aggravate commesse su siti web di acquisti on line.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri - che hanno tenuto una conferenza stampa al comando provinciale dell'Arma di Agrigento - la "banda" avrebbe pubblicato su un sito di acquisti online foto di automobili e motori non di loro proprietà, mettendole in vendita a prezzi scontati. Successivamente si sarebbero fatti versare il denaro da ignari acquirenti su alcune postepay, poi distrutte dopo aver prelevato. Ovviamente agli acquirenti non arrivava nulla di ciò che avevano comprato. La banda avrebbe messo in vendita anche animali come cani, gatti ed un pappagallo. 

I carabinieri hanno scoperto anche una truffa non portata a termine, nei confronti di un terremotato di Amatrice, a cui la banda avrebbe cercato di vendere una roulotte a 1.500 euro.

Le indagini avviate nel 2016 a seguito di numerose denunce presentate in diverse parti d'Italia per truffe verificatesi sul web, hanno permesso di  identificare un gruppo di giovani, i quali, utilizzando piattaforme on-line inserivano delle offerte vantaggiose e dopo aver ottenuto la caparra, solitamente per cifre non superiori a 500 euro, versate con bonifico on line su carta prepagata di Postepay od altre carte virtuali, facevano perdere le loro tracce.

Grazie all’analisi delle 33 denunce, i carabinieri hanno avviato le indagini.  Sono stati acquisiti tabulati telefonici, sono state effettuate intercettazioni, perquisizioni e sequestri.

"Il promotore ed organizzatore" del presunto "sodalizio - scrivono i carabinieri del comando provinciale di Agrigento - viene identificato in Cristoforo Famà". L'uomo è stato posto ai domiciliari.

Obbligo di dimora, invece, per Antonina Parroco di 40 anni; Samanta Cicatello di 29 anni ed Angelo Trupia di 47 anni. Il Gip Alfonso Malato ha firmato, infine, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Alessandro Bianchi di 26 anni, Daniela Giannone di 40 anni e Giuseppe Romano di 24 anni. 


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