Licata

Abusivismo e minacce, Cambiano torna a "L'Arena"

Il sindaco di Licata, dopo l'episodio del proiettile inesploso trovato a pochi metri dal municipio, è stato nuovamente ospite del talk show di Massimo Giletti su Rai Uno

Il sindaco Angelo Cambiano ospite de "L'Arena" su Rai Uno

Il caso Licata finisce su Rai Uno. Il sindaco Angelo Cambiano, tornato alla ribalta nazionale dopo che, pochi giorni fa, un proiettile inesploso è stato trovato a pochi metri dal municipio, è tornato negli studi de “L’Arena”, il talk show domenicale condotto da Massimo Giletti, a distanza di sei mesi dal duro scontro con il governatore Rosario Crocetta sul tema dell'abusivismo edilizio.

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Se quella di qualche giorno fa, - come sembrerebbe – sia stata l’ennesima intimidazione o no, spetterà alle indagini chiarirlo, ma intanto, il primo cittadino, diventato “paladino” nazionale della lotta contro l’abusivismo, porta avanti le sue idee, nonostante la minaccia della mozione di sfiducia che sarà votata nei prossimi giorni in Consiglio comunale.

“Io ho solo fatto il mio dovere, - ha esordito il sindaco - ho ricevuto un ordine da parte della Procura della Repubblica di Agrigento, ed ho avviato il percorso per le demolizioni d’immobili abusivi costruiti entro i 150 metri dalla costa”.

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“I cittadini vivono questo come una vessazione, - ha spiegato Cambiano – perché in una regione dove ci sono 55 mila immobili costruiti su aree con vincoli di inedificabilità, a Licata, dove in nove mesi sono stati demoliti 48 immobili, è il sindaco che vuole demolire. Il problema è che c’è una politica che non vuole dare risposte. Quando si spengono le telecamere, mi sento dire dai politici, ‘chi te l’ha fatto fare’”.

Nel corso della trasmissione, inoltre, è andato in onda un servizio in cui alcuni cittadini licatesi intervistati hanno criticato duramente il primo cittadino, anche con parole pesanti. “Questo non è un sindaco”, “si è messo nei guai”, ha detto qualcuno, secondo altri il sindaco “se ne doveva lavare le mani, anche tollerando l’illegalità”. C’è anche chi ha messo in dubbio le minacce ricevute: “Può essere che se le è inventate”. Infine, qualcuno ha detto: “Fra poco finisce la scorta, non può stare più a Licata, va a finire che l’ammazzano”. Ma il sindaco Cambiano, dopo il servizio, ha difeso comunque i suoi concittadini: “Quelli intervistati sono solo una piccola parte, questa non è Licata”.

“La responsabilità – insiste Cambiano – è del cittadino e della politica, le case non sono venute su dalla sera alla mattina, c’era un sistema compiacente. La politica deve governare questo fenomeno, riallineando la questione in tutti i comuni siciliani. In questi anni è stata è latitante. In questo dibattito è assente il parlamento ed il governo siciliano”.

È stato intervistato, nel corso di un altro servizio, anche l’avvocato licatese Gaetano Cardella, a cui è stata demolita la villa abusiva a due passi dal mare: “Non vado più nella zona dove era casa mia, perché voglio ricordarmi di com’era, se va avanti così – ha detto – si rischia di demolire quasi la metà delle case di Licata”.


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