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Il "viaggio" in LegaPro si ferma al "De Simone", quanti rimpianti per l'Akragas

Niente salvezza, la squadra agrigentina dopo tre anni non sarà solo in C

foto archivio

L’Akragas dopo tre anni di professionismo, saluta la LegaPro. I biancazzurri lo fanno lontano dallo stadio “Esseneto” vero fortino della squadra di Lello Di Napoli, che in corsa ha lasciato il posto a Leo Criaco.

I biancazzurri nell’aprile del 2015 hanno fatto festa a Roccella Jonica, il pareggio contro l’Hinterreggio ha regalato la LegaPro.  La squadra comandata da mister Feola, aveva dalla sua parte Tiscione e compagni.

Nella stessa estate, tutto cambiò: via i big con il solo Savanarola in squadra e pronta servita una rivoluzione della squadra. Il club passa a Giavarini e Tirri, da lì in poi inizia la loro era supportata da Silvio Alessi.

L’Akragas cambia volto e anche guida tecnica, al pronti via c’è Nicola Legrottaglie che cede il testimone a Pino Rigoli.

L’allenatore in extremis salva la sua Akragas e regala un altro anno in LegaPro. La proprietà non si accorda con Rigoli, che nel frattempo ha ceduto alle lusinghe del Catania, i biancazzurri scelgono Lello Di Napoli.

Il tecnico disegna la squadra si regala Longo e conquista la salvezza all’ultimo respiro. Di Napoli in estate sceglie ancora l’Akragas, ma è storia diversa.

Niente stadio, Giavarini si defila e la curva si spacca: budget ridotto e retrocessione alla porta. Di Napoli mette in fila una serie innumerevole di sconfitte, al suo posto Leo Criaco.

I biancazzurri non reagiscono e salutano la LegaPro. Nell’intermezzo si sono alternate diverse trattative, da Nuccilli alla cordata romana, passando adesso per gli iraniani. L’Akragas attende, ma nel frattempo è serie D.


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