Segnalazioni

Monserrato 2013 come il Terzo Mondo:torna col favore delle tenebre la Nube Maledetta

Dopo alcuni mesi di serenità, ovvero aria pulita, nelle scorse notti il quartiere di Monserrato è stato nuovamente investito da una irrespirabile e densa nube di fumo industriale.

Nonostante il caldo soffocante si chiudono le finestre e si cerca di dormire, vincendo un fastidioso sentimento di impotenza e rassegnazione. La mattina ci si sveglia con le vie respiratorie irritate e una fastidiosa tosse stizzosa.

Negli scorsi anni più volte il problema è stato sollevato sia da privati cittadini sia da rappresentanti civili e religiosi della locale comunità : risultati ? zero.

In una delle vaghe risposte(credo al parroco) il nostro primo cittadino scriveva rassicurando che teneva alta la guardia, ma ricordava però che i controlli ambientali sono di esclusiva competenza della Provincia. Forse quando la Provincia si trasformerà finalmente in un "libero consorzio di comuni", capirà che non era un buon motivo per lavarsene le mani.

Vediamo nei fatti cosa succede.

La fornace della Laterizi Akragas ( ditta Fauci) che si trova a Piano Gatta, ha ripreso l'attività produttiva che svolge 24ore su 24. Lo stabilimento dista in linea d'aria poche centinaia di metri dal centro abitato di Monserrato, dal quale non risulta visibile solo per via dell'andamento orografico della zona, ovvero per la presenza del rilievo del "monte serrato".

Il fumo prodotto dall'azienda è molto denso e pesante e viene disperso dal vento sia di giorno che di notte con un andamento quasi orizzontale.

La notte, quando si innesca la brezza di terra che porta l'aria dall'entroterra al mare, il fumo senza dilatarsi più di tanto e conservando quindi una altissima concentrazione, viene sospinto raso terra verso la cresta di Monserrato, la scavalca e si riversa nell'abitato sottostante . Il suo peso specifico è molto alto ed esso si comporta quasi come un liquido che inonda le strade e le case che incontra sul suo tragitto.

Negli anni passati io stesso ho pubblicato numerose foto che testimoniavano il grave fenomeno.

Le foto allegate ed il video consultabile all'indirizzo:

https://youtu.be/BbZIOaTX0y0

sono freschissimi, ripresi la mattina alle ore 07.00 del 10 settembre 2013 dalla zona dell'Addolorata.

Perché una azienda che produce manufatti in terracotta emette così tanto fumo?

L'argilla è un materiale inerte che portato ad alta temperatura vetrifica. Avrete visto spesso nelle botteghe artigiane piccoli forni elettrici per la cottura della terra e della ceramica, usati in ambienti chiusi: nessuna emissione visibile o percettibile.

Forse non usano la costosa energia elettrica, ma un combustibile scadente? La Fauci dichiara di usare il metano. Questo gas bruciando produce CO2 E H2O, ovvero anidride carbonica e acqua, sotto forma di vapore. Ti ci puoi fare le inalazioni.

E il fumo denso e acre allora?

L'azienda Fauci produce laterizi "porizzati" ovvero forati il cui spessore è farcito da bollicine d'aria. Queste bolle rendono il manufatto più leggero ma soprattutto più isolante.

Per produrre queste bolle viene mescolato all'argilla una qualche sostanza granulare che brucia poi per via della altissima temperatura di cottura della terracotta(circa 900-1000 gradi), lasciando le cavità che rendono poroso il manufatto.

Date le specifiche imposte dalle vigenti normative riguardo le classi energetiche delle abitazioni, produrre mattoni con un elevato potere isolante è diventato un obbligo se si vuole rimanere nel già rarefatto mercato delle costruzioni. Ovviamente questo adeguamento richiederebbe all'azienda produttrice investimenti e aggiornamenti tecnologici, in primis un adeguato sistema di abbattimento e trattamento dei fumi.

In una intervista di qualche anno fa, con risposte sostenute da troppi verbi al condizionale, il consulente tecnico incaricato dalla ditta Fauci , certo dottor Filippo Giglio , asseriva che l'azienda a suo parere rispettava i limiti di legge per quanto riguardava le emissioni.

Vi invito a leggere l'intervista al link qui riportato e dirmi se vi sentite rassicurati.

https://www.laltraagrigento.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1475:ditta-fauci-e-inquinamento-a-monserrato-e-villaseta-qla-laterizi-akragas-non-puo-inquinareq&catid=100:le-interviste&Itemid=490

Osservando visivamente le emissioni della Fornace si nota che il fumo fuoriesce apparentemente con grande facilità e spinta attraverso un corto fumaiolo. Questo esce dal tetto di un basso capannone , sempre lo stesso da decenni, e non lascia immaginare che tra il forno sottostante e il tetto possa essere stato ricavato lo spazio sufficiente per un adeguato impianto di abbattimento dei fumi.

Credo che i cittadini abitanti nel quartiere di Monserrato abbiano il diritto di sapere:

  • quale materiale viene bruciato per effettuare la porizzazione dei mattoni;

  • quale sia la composizione esatta delle emissioni prodotte e le conseguenze sulla salute per chi le respira ;

  • se esistono e soprattutto se vengono usati adeguati sistemi di trattamento dei fumi;

  • infine una nota sull'argilla usata, economicamente vantaggiosa perché estratta in loco: siamo sicuri che non abbia una composizione eccessivamente ricca di di zolfo e azoto, con conseguenti emissioni pericolose di ossidi nell'aria?

Di contro ritengo che l'azienda in causa e le Istituzioni abbiano l'obbligo di dare delle risposte.

Le centraline per il controllo della qualità dell'aria, messe in ordine sparso e investite solo occasionalmente dal fumo, danno risultati statistici falsamente rassicuranti. Per sentenziare se la mia auto è inquinante, non vengono messe centraline qua e là nella speranza di intercettare i miei gas di scarico: mi mettono direttamente un sondino nel tubo di scappamento. E' così difficile fare la stessa cosa con la Fornace?(magari a sorpresa). Facciamogli un bella revisione a questa "macchina".

La conservazione dei posti di lavoro è importante, il fatto che una azienda siciliana riesca a rimanere sul mercato è importante. Queste sfide vanno vinte ricordando però che siamo in Europa e che vanno rispettate le regole che la nostra società civile si è data. Sinceramente il fumo che ci investe di notte sembra farci piombare improvvisamente in qualche remota cittadina della Cina, dell' India, o in qualche sperduto angolo africano. Se produciamo mattoni porizzati infilandoli "sic et simpliciter" in un vecchio forno, probabilmente abbiamo deciso di tenere il mercato con logiche terzomondiste.

Aspettiamo risposte da tutti, a tutti i livelli, a tutela della salute nostra e dei nostri bambini.

Riguardo l'azienda, qualora dimostrasse pienamente la correttezza delle sue procedure produttive, sarò il primo a congratularmi e scusarmi per i sospetti di inquinamento qui espressi, sospetti che ad oggi ritengo però più che legittimi.

Una riflessione infine sullo scempio urbanistico di Agrigento: una industria non dovrebbe mai essere così vicina ad un quartiere abitativo. Quel fumo così denso che si riversa immediatamente nel centro abitato, a causa della sua eccessiva concentrazione probabilmente risulterebbe dannoso per la salute in ogni caso: anche se fosse costituito da innocuo vapore d'acqua.


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