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Sapete cosa sono le "giummarre"? Lo zio Pitrinu le mantiene ancora in vita: un’arte antica che rischia di scomparire

Grazie ad una giornata dedicata al trekking nelle zone dell’entroterra agrigentino, organizzata da VisitAgrigento, è stato possibile toccare con mano i manufatti di un artigiano senza tempo

Lo zio Pitrinu con le sue creazioni intrecciate

Si chiamano “giummarre” e sono degli oggetti realizzati attraverso l’intreccio della “curina”, ovvero la parte tenera e molto resistente delle foglie di palma nana. Con questo caratteristico materiale si possono realizzare prevalentemente ceste, scope, sacche e borse ma anche i fondi per le sedie. Uno dei pochi artigiani rimasti in provincia di Agrigento è lo zio Pitrinu che alcuni partecipanti ad una giornata di trekking a Cattolica Eraclea, organizzata da VisitAgrigento, hanno avuto la possibilità di conoscere toccando con mano le sue creazioni. 

Un’antica tradizione che si sta perdendo ma che grazie al lavoro di questo artigiano senza tempo continua a “resistere” in provincia di Agrigento.

Si è trattato di un’esperienza “sensoriale”, veicolata successivamente sui social, che ha visto anche la conoscenza delle piante selvatiche più interessanti e la simbiosi possibile tra diversi ecosistemi e l’uomo, così come le formazioni rocciose che contraddistinguono questo luogo magico. Tutto questo da una posizione invidiabile da cui si ammira la Valle del Platani, la costa mediterranea e il borgo di Caltabellotta. E’ stato visitato anche il centro storico di Cattolica Eraclea con la guida dell’assessore Cinzia Gurreri. Il trekking è stato condotto dall'educatore ambientale Nino Dinolfo e dalla guida naturalistica di Federescursionismo Sicilia Marcello Mira.


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