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"Un terribile amore per la guerra", seconda edizione dell'Odeo days

Il calvario di Padova era iniziato nel dicembre 1943 e andò avanti per un anno e mezzo. Dopo il settembre 1943 fu chiaro che dal Sud ormai liberato sarebbero partite le Fortezze volanti, i temibili B17 (antenati dei B52), per devastare tutta l’Italia. Arrivavano gli incursori anglo-americani e colpivano indiscriminatamente case, strade, fabbriche, mercati affollati, vagoni pieni di pendolari, chiese, cimiteri, opere d’arte, tutto.

A Padova toccò il 16 dicembre, un bel giovedì di sole, quando 70 B17 sganciarono circa 20 tonnellate di bombe sulla città. Il 30 dicembre si replicò: i quadrimotori bombardarono di nuovo tutta la città causando danni in particolare al Tempio Ossario della Grande Guerra: i resti dei caduti rimasero insepolti per giorni.

Si organizzarono dei rifugi in tutta la città, e i bastioni delle mura rinascimentali, sopravvissuti alle guerre di Venezia, a Napoleone e alla prima guerra mondiale, sembravano il posto più sicuro di Padova. Ma l’8 febbraio 1944, a iniziare dalla mezzanotte Padova fu illuminata a giorno da migliaia di razzi bengala, che consentirono alle formazioni, inglesi, di distruggere e uccidere. L’aria si riempì del motore dei motori Hercules del Vickers Wellington della RAF, che presto iniziarono a scaricare il loro carico sulla città.
Le sirene antiaeree svegliano, poco dopo la mezzanotte, la città oscurata e dormiente. Adulti, bambini e vecchi scendono dai letti e si rivestono in fretta;, pronti a uscire di casa, chi per andare in aperta campagna e chi per riparare in luoghi ritenuti sicuri, i rifugi.

Molti abitanti della zona di barriera Trento, delle case popolari di via Citolo da Perugia, dell’asse di via Beato Pellegrino e della zona fuori le mura accorrono verso il rifugio del Raggio di Sole, una galleria a forma di T, con scarsissima illuminazione e il cui unico arredo è costituito dalle panche in legno lungo le pareti. Da questo luogo sotto assedio, partirà il racconto corale fatto di personaggi antitetici costretti a convivere nella stessa condizione di paura, dove la maestra incontra il dottore, la contessa il ribelle e il federale la giovane sposa.


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