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Al teatro "l'Idea" di Sambuca di Sicilia in scena: "L’Ultimo Arlecchino"

Giovedi 15 febbraio, alle 20:30, al teatro l’Idea di Sambuca di Sicilia, andrà in scena “L’Ultimo Arlecchino, ovvero la stora dei tre scrigni”, una commedia dell’arte liberamente ispirata al Mercante di Venezia di Shakespeare in una produzione Pantakin. Lo spettacolo fa parte del progetto “Europa creativa” promosso dalla Comunità Europea ed è stato scritto a quattro mani da due vecchi “poeti del teatro”,  Andrea Pennacchi e Michele Modesto Casarin che, oltre ad essere attore in scena, ne cura anche l’allestimento. Con lui sul palcoscenico la giovane attrice trevigiana Miriam Russo e l’attore di origine greca Eros Emmanuil Papadakis.

Lo spettacolo  incrocia le radici profonde dell’arte poetica Shakespeariana con la leggerezza e a volte la trivialità della Commedia dell’Arte. Due mondi solo apparentemente distanti ma che in realtà sono uniti da legami indissolubili.

In un teatro di provincia, un vecchio e stanco Folco Bertinazzi, ultimo discendente di Carlo Antonio Bertinazzi (1710 - 1783) celebre Arlecchino del Théatre de la Comédie Italienne di Parigi, si sta preparando per lo spettacolo della sera, quando viene interrotto da due giovani attori che,  insoddisfatti del teatro standard e della sperimentazione alla moda, vogliono andare alle radici della Commedia dell'arte, imparare da lui l’arte della commedia e l’uso della maschera. Le vite dei tre personaggi, come fossero “i tre scrigni” protagonisti nel Mercante di Venezia, l’opera di Shakespeare ambientata a Venezia, diventano la struttura della commedia, tre scatole cinesi che contengono tre storie: la storia di Folco, il vecchio maestro, quella della giovane Cordelia, ebrea che ha subito discriminazioni e  quella di Ferdinando che affronta le discriminazioni più dolorose a causa di problemi che si credono o si fingono, superati: quelli relativi al genere e alla sessualità.

Il mercante di Venezia, e la sua connessione con la Commedia dell'arte, diventano così pretesto per esplorare queste storie, nella convinzione che il teatro può volgere in commedia anche le piccole tragedie quotidiane grazie alla forza comica e dissacrante delle maschere.


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