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Mostra dedicata a Francesco Crispi, all'inaugurazione il pronipote Guido

Sarà il pronipote di Francesco Crispi, Guido Palamenghi Crispi, ad inaugurare giovedì 4 ottobre, alle 16, nella galleria espositiva della “Scala Reale”del palazzo della Provincia, una mostra dedicata al grande statista siciliano, allestita in occasione dei 200 anni dalla nascita.

Si tratta di una “vetrina” che ricostruisce gli ambienti di vita e di lavoro del più volte primo ministro del Regno d'Italia, con documenti originali dell'epoca ed effetti personali del dibattuto politico italiano.

L'iniziativa, che rilegge la complessa e controversa parabola crispina, è realizzata dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento con il patrocinio gratuito dell'Assemblea Regionale Siciliana e della Presidenza della Regione Siciliana. L'ex Provincia ha deciso, così, di celebrare uno dei personaggi storici tra i principali protagonisti del Risorgimento italiano.

Francesco Crispi, ricordiamo, nacque a Ribera il 4 ottobre del 1818. Fu un acceso sostenitore del partito antiborbonico e prese parte attiva nell'organizzare dell'insurrezione palermitana. Avvocato e patriota ebbe un ruolo decisivo nel convincere Garibaldi a compiere la Spedizione dei Mille.

Proclamata l'Unità d'Italia, Crispi abbandonò le posizioni repubblicane, aderendo alla monarchia.

Divenuto presidente del Consiglio, carica che ricoprì dal 1887 al 1891, sostenne la Triplice Alleanza con Germania e Austria in chiave antifrancese e promosse l'espansione coloniale.

Ministro dell'Interno nel Gabinetto De Pretis (1877-1879), quindi Presidente del Consiglio (1887-1891; 1893-1896), perseguì una politica interna rivolta alla repressione del movimento irredentista, alla lotta contro gli anarchici, le organizzazioni operative e contadine e il movimento socialista e una politica estera di intesa con gli Imperi centrali (Triplice Alleanza), di lotta economica con la Francia e di penetrazione coloniale in Africa, iniziata col trattato di Uccialli (1889) e con la formazione della colonia dell'Eritrea mossa dalla volontà di fare dell'Italia una grande potenza mediterranea e coloniale. (1890).


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