Eventi

Dopo 38 anni le reliquie di San Gerlando tornano a Porto Empedocle

A trentotto anni di distanza, san Gerlando, patrono di Porto Empedocle, torna a “rendere visita” ai fedeli della cittadina marinara, i quali, mercoledì 20 e giovedì 21 febbraio, gli hanno reso omaggio con una massiccia presenza e dimostrando forse un’inaspettata devozione. Alla presenza, altresì, del sindaco Ida Carmina, della Confraternita “Redentore-Addolorata” e dei gruppi ecclesiali, il busto reliquiario è stato accolto in piazza Cappadona, compiendo una breve processione per la via Roma e fino al porto, ricalcando il percorso del 1981. Al termine, nella chiesa del SS. Salvatore (Matrice), le comunità parrocchiali empedocline si sono ritrovate per i vespri e la Santa Messa, concelebrata da tutti i parroci della città e presieduta da don Baldo Reina. In un clima festoso e di venerazione verso il santo patrono, l’arciprete Leopoldo Argento ha rivolto il saluto delle cinque comunità riunite.

Nell’omelia, l’officiante, anche in considerazione delle difficili condizioni in cui versa Porto Empedocle, ha esortato a non essere "cristiani osservanti, scaricando le colpe sugli altri», bensì, ricordando l’esperienza di san Gerlando, trovatosi a dover ricostruire la Chiesa dopo la lunga dominazione araba, «a riemergere, poiché non è mai esistito un tempo esente da problemi". Per l’occasione, l’altare laterale donato nel 1906 dalla Cassa operai san Gerlando e nella cui nicchia è custodita la splendida statua del Cardella, è stato illuminato e ornato, collocandovi anche la piccolissima reliquia presente in Matrice. Il busto reliquiario, dopo l’entrata trionfale, è stato invece sistemato nel presbiterio, per essere così visibile a tutti i fedeli. Oltre all’esperienza di fede, l’evento ha avuto una valenza storico-culturale: la prima e unica presenza delle reliquie del patrono avvenne, come già detto, nell’ottobre 1981, in un contesto molto simile a quello odierno; fu inserita, infatti, nel programma di riapertura della Cattedrale (dopo la frana del 1966), nella quale l’urna veniva ricondotta dalla provvisoria collocazione nella chiesa Concattedrale di San Domenico. In quell’occasione, l’arciprete di Porto Empedocle, Antonio La Russa, era membro della Commissione per la ricognizione delle reliquie insieme al can. Francesco Baio e mons. Angelo Noto, i quali vollero fortemente il coinvolgimento della comunità empedoclina. Alfonso Ferlisi


Allegati

Si parla di