Cronaca

Testa di ovino e croce per un giornalista: è intimidazione, aperta un'inchiesta

Non è chiaro se l'attività investigativa dei carabinieri si stia concentrando sull'attività del professionista o, se invece, sulla sua vita personale

Dell'inchiesta si stanno occupando i carabinieri

Una testa di ovino, divisa in due parti, con incisa una croce  e il nome di battesimo del destinatario dell’intimidazione. E’ in un cartone lasciato sull’autovettura del giornalista che è stato recapitato il macabro avvertimento. A fare la scoperta, domenica mattina, è stato lo stesso giornalista agrigentino che ha prima lanciato l'Sos ai carabinieri e s’è subito dopo recato alla stazione dei militari dell'Arma per denunciare la minaccia.

E i carabinieri, dopo aver raccolto la denuncia a carico di ignoti e aver cercato di capire se il giornalista avesse o meno dei sospetti sull’autore di quel messaggio, hanno avvisato la Procura della Repubblica e avviato le indagini. Non filtrano indiscrezioni come sempre avviene in questo genere di inquietanti episodi. E' certo però che l'area dove è stata messa a segno l'intimidazione non è risultata essere coperta da impianti di videosorveglianza, né pubblici, né tantomeno privati. 

I carabinieri tengono, appunto, le bocche rigorosamente cucite. Non è chiaro pertanto se l'attività investigativa si stia concentrando sull'attività giornalistica del professionista o, se invece, sulla sua vita personale. Servirà verosimilmente del tempo per mettere dei punti fermi nell'inchiesta e provare, laddove possibile, ad identificare gli autori o l'autore dell'inquientate messaggio. Qualcuno che, a quanto pare, avrebbe usato degli scarti di macelleria per confezionare l'intimidazione. 


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