Cronaca

Risoluzione del contratto con Girgenti Acque, prende campo l'idea Voltano

Sulla vicenda è intervenuta l'associazione ambientalista Maremico: "Buone prospettive, l’importante però è mettere preliminarmente qualche paletto"

Un momento dell'assemblea dei sindaci dell'Ati

Passi avanti verso la rescissione del contratto con Girgenti Acque. Dopo l'assemblea dei sindaci dell'Ati, lo scorso 27 aprile, prima il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, e poi il deputato regionale Carmelo Pullara hanno ipotizzato che potesse essere il Consorzio del Voltano lo strumento migliore affinché la gestione dell'acqua nell'Agrigentino torni pubblica.

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Sulla vicenda è intervenuta anche l'associazione ambientalista Maremico. "L’idea non è nuova e potrebbe anche essere una buona idea - si legge in una nota - . L’importante però è mettere preliminarmente qualche paletto: innanzitutto questa iniziativa non può e non deve rappresentare un sistema premiante nei confronti di chi ha gestito le acque e la depurazione negli ultimi anni in provincia di Agrigento, cosa attualmente al vaglio degli organi inquirenti".

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"La valutazione delle azioni in possesso di Girgenti acque - aggiunge Mareamico - può avvenire solo dopo che una società di consulenza amministrativa terza abbia quantificato i capitali e gli innumerevoli e pesanti debiti che negli anni l’ente gestore ha accumulato. A quel punto i comuni potrebbero, anche attraverso il Voltano, tornare a gestire l’acqua che così tornerebbe pubblica; ovviamente differenziando preliminarmente le posizioni di coloro i quali hanno spontaneamente consegnato le reti idriche, senza aver ricevuto alcun canone (27 comuni in provincia), rispetto a quelli che non hanno consegnato le reti (16 comuni in provincia), che in questi anni non sono stati tartassati da Girgenti acque".

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