Processo "Vultur", in aula le vittime del racket accusano i loro estorsori
La Fai Antiracket si è costituita parte civile a sostegno degli imprenditori che hanno confermato le accuse davanti ai magistrati
Il movimento antiracket agrigentino ancora una volta presente, dentro l'aula bunker del carcere Petrusa, a fianco di alcune vittime mentre testimoniavano contro i propri estorsori nel processo scaturito dall'indagine cosiddetta "Vultur".
LEGGI ANCHE: LE RIVELAZIONI DEL COMMISSARIO DI PIAZZA
Nel processo in corso sia la Federazione nazionale delle associazioni antiracket ed antiusura, sia l'associazione Fai Antiracket Agrigento sono costituite quale parte civile a sostegno degli imprenditori che hanno prima denunciato alle forze dell'ordine, e oggi confermato le accuse davanti ai magistrati.
LEGGI ANCHE: VITTIME DEL RACKET PARTE CIVILE
A presenziare tra il pubblico in supporto delle vittime diversi operatori economici della Fai antiracket Agrigento, esponenti di Libera ed i vertici della Fai regionale.
LEGGI ANCHE: TRENTOTTENNE SCEGLIE IL RITO ABBREVIATO
"Anche a Camastra, realtà principalmente interessata nel processo 'Vultur', - fanno sapere dall'Associazione antiracket di Agrigento - da oggi è noto che le vittime di chi con la forza vuole soggiogare la libertà economica, e non solo, altrui non sono lasciate sole né dallo Stato né dalla società civile, ma anzi trovano e troveranno sempre il giusto supporto. Solo denunciando si può uscire fuori da condizioni di alterazione della normalità socioeconomica".