Cronaca

Attese e caos al pronto soccorso, è il momento della rivoluzione: ecco cosa cambia

L'ospedale di Agrigento si allinea alla direttiva dell'Asp che sta interessando tutta l'area di emergenza-urgenza dei nosocomi

L'ospedale "San Giovanni di Dio"

Ridurre i tempi di permanenza dei pazienti e rendere il pronto soccorso più efficiente. L'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento si allinea alla direttiva dell'Asp che sta interessando tutta l’area di emergenza-urgenza dei nosocomi. 

Novità salienti si riscontrano in primo luogo per quanto riguarda le procedure di dimissioni. "In caso di monoconsulenze - fa sapere l'Asp di Agrigento - l’utente potrà infatti ottenere il foglio di dimissioni direttamente dai reparti che effettuano le diagnosi e ciò senza dover tornare necessariamente al pronto soccorso da cui era transitato. Il personale delle unità operative di urologia, ortopedia, oculistica e otorino è stato già formato nella gestione dei nuovi software e le procedure innovative potranno adesso entrare a regime al pari di quanto già da tempo avviene, per le consulenze, presso i reparti di pediatria e ginecologia". 

Una riduzione del sovraffollamento del pronto soccorso sarà garantita anche dal “trasferimento” dei pazienti, circa mille l’anno, che necessitano di trasfusioni. "Queste prestazioni, della durata media di circa tre ore, - spiegano dall'azienda sanitaria - saranno effettuate, in regime di day hospital, non più in area d’urgenza ma presso l’unità operativa di medicina trasfusionale di Agrigento che, per far fronte alla nuova necessità, ha adesso a disposizione un nuovo locale idoneo ed arredato e, a breve, sarà potenziata con l’immissione in servizio di un ulteriore unità medica".

"Dal pronto soccorso - proseguono dall'Asp - non dovrà passare più neanche un’altra consistente categoria di utenti, molto spesso formata da neo papà (1600 accessi l’anno), per registrare i nuovi nati quando gli uffici di accettazione non sono aperti al pubblico. Anche in questa evenienza la procedura, a decorrere da lunedì 10 aprile, sarà direttamente gestita dal reparto che, in questo caso, è ovviamente quello di neonatologia. Novità anche per chi è in attesa di ricevere una diagnosi per piccole fratture o comunque problematiche di lieve entità che riguardano circa il 20-30 per cento dei casi; i pazienti, grazie all’integrazione dei servizi di radiologia dei poliambulatori di Agrigento e Favara con quello del San Giovanni di Dio, potranno a breve ovviare alle lunghe attese recandosi proprio presso la sede di uno dei due poliambulatori per effettuare gli esami diagnostici".

La direzione strategica dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento si aspetta, dunque, un consistente decremento delle presenze di utenti in transito nel pronto soccorso ospedaliero "con immediati riflessi sulla qualità e sull’efficienza delle prestazioni offerte". Le finalità delle disposizioni si allineano con quelle di altri interventi di grande portata ossia l’attivazione del punto di primo intervento e del pronto soccorso pediatrico in via Giovanni XXII, capaci già di assorbire circa duemila prestazioni annue, la programmata apertura di due nuovi presidi d’assistenza al Villaggio Mosè e a Monserrato e, soprattutto, l’imminente consegna dei nuovi locali dell’area di emergenza dell’ospedale di Agrigento che, a lavori ultimati, raddoppierà la sua capacità ricettiva. 


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