Cronaca

"U mari nun si spirtusa", Greanpeace ad Agrigento contro le trivellazioni

"L'estrazione dell'oro nero porterà profitti solo alle compagnie petrolifere, mentre rappresenta un rischio inaccettabile per l'ambiente, l'economia e il benessere delle comunità costiere" scrive Greenpeace in un comunicato

La campagna di Greenpeace

L’associazione culturale “il Tamburino” di Agrigento aderisce alla campagna di Greenpeace Italia, “U mari nun si spirtusa”, contro le trivellazioni nel Canale di Sicilia. Una grave minaccia che incombe sul nostro mare, una delle zone più ricche di biodiversità del Mediterraneo.

 
"L'estrazione dell'oro nero porterà profitti solo alle compagnie petrolifere, mentre rappresenta un rischio inaccettabile per l'ambiente, l'economia e il benessere delle comunità costiere. Dobbiamo fermarli subito. Chiediamo al nostro sindaco, Marco Zambuto - scrivono gli esponenti dell'associazione - di firmare l’appello rivolto al ministro dell’Ambiente, come hanno già fatto già 29 sindaci siciliani".
 
"Invitiamo - concludono - le associazioni ed i cittadini di Agrigento e provincia a raggiungerci martedì 24 luglio a San Leone, in piazzale Aster, dove l'associazione 'Il  Tamburino' sarà al fianco degli attivisti di Greenpeace Italia, presenti con un loro stand e una bellissima mostra fotografica a partire dalle 20 per raccogliere firme e dare informazioni in occasione della sesta tappa del loro tour siciliano".  
 
Per firmare, è online l’appello "Diccillu ‘o Sinnacu" sul sito di Greenpeace.
 

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