Mafia

La maxi inchiesta "Xydi" sui fiancheggiatori di Messina Denaro, in Cassazione si decide sulle scarcerazioni

La difesa degli indagati chiede la revoca delle ordinanze cautelari: a gestire il mandamento di Canicattì sarebbe stato l'imprenditore mafioso Giancarlo Buggea e l'avvocato Angela Porcello, sua compagna

L'arresto dell'avvocato Angela Porcello

L'inchiesta antimafia Xydi, che ha stretto il cerchio sull'ultimo superlatitante Matteo Messina Denaro e disarticolato il mandamento mafioso di Canicattì di cui l'avvocato Angela Porcello sarebbe stata la cassiera e braccio destro del compagno Giancarlo Buggea, già pregiudicato per mafia, approda in Cassazione.

I difensori - fra gli altri gli avvocati Giuseppe Barba, Salvatore Manganello, Giovanni Castronovo, Antonino Gaziano, Giacinto Paci e Lillo Fiorello - hanno chiesto alla Suprema Corte di annullare l'ordinanza cautelare emessa dal gip e confermata dal tribunale del riesame.

I pm della Dda Claudio Camilleri, Geri Ferrara e Gianluca De Leo avevano firmato 21 fermi, eseguiti dal Ros il 2 febbraio, nei confronti dei presunti componenti del mandamento mafioso di Canicattì. Nella lista degli indagati anche il superlatitante Matteo Messina Denaro e l'ergastolano boss Giuseppe Falsone.

Nei confronti di Buggea e Porcello era stata confermata la custodia in carcere. I due poliziotti coinvolti - Filippo Pitruzzella, 60 anni, ispettore fino a poche settimane prima dell'arresto in servizio al commissariato di Canicattì e Giuseppe D'Andrea, 50 anni, assistente capo in servizio nello stesso ufficio - erano stati posti agli arresti domiciliari.

La misura nei confronti di D'Andrea - assistito dagli avvocati Daniela Posante e Antonella Arcieri - è stata progressivamente attenuata e, nei mesi scorsi, è tornato libero.

Pitruzzella, - assistito dagli avvocati Salvatore Manganello e Antonino Gaziano - aveva respinto le accuse: gli si contesta il concorso esterno in associazione mafiosa per avere rivelato informazioni riservate su indagini in corso all'avvocato Porcello e a Buggea.

Erano finiti in carcere: Calogero Di Caro, 74 anni, boss di Canicattì; Diego Emanuele Cigna, 21 anni, di Canicattì; Pietro Fazio, 48 anni, di Canicattì; Gregorio Lombardo, 66 anni, di Favara; Gaetano Lombardo, 64 anni; Calogero Paceco, 56 anni, di Naro; Giuseppe Sicilia, 42 anni, di Favara; Luigi Boncori, 69 anni, di Ravanusa; Antonino Chiazza, 51 anni, di Canicattì, Simone Castello, 71 anni, di Villabate; Antonio Gallea, 64 anni, di Canicattì; Giuseppe Giuliana, 55 anni, nato in Francia; Santo Gioacchino Rinallo, 60 anni, di Canicattì. Confermato, invece, il no alla misura in carcere di Giuseppe Pirrera, 62 anni, di Favara; Gianfranco Gaetani, 53 anni, di Naro; Luigi Carmina, 55 anni, di Caltanissetta e Antonino Oliveri, 36 anni, di Canicattì. 

L'ordinanza cautelare, mercoledì mattina, sarà interamente ridiscussa. 


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