Mafia

"Cugino del boss Falsone e affiliato mafioso del paese", definitivo l'arresto di Middioni

Il bracciante agricolo 43enne è finito in carcere dopo la sentenza di condanna in appello a 12 anni, la Cassazione rigetta la richiesta di revoca della misura

Gioacchino Angelo Middioni

Gioacchino Angelo Middioni, 43 anni, tornato in carcere lo scorso 16 giugno dopo che la Corte d’appello di Palermo – ribaltando la sentenza di assoluzione di primo grado – lo aveva condannato a 12 anni di reclusione per l'accusa di associazione mafiosa, resta in cella. Lo ha deciso la Cassazione alla quale si sono rivolti i suoi difensori - gli avvocati Angela Porcello, Giovanni Castronovo e Luca Cianferoni - che chiedevano la revoca del provvedimento restrittivo "per mancanza delle esigenze cautelari". 

Condannato a 12 anni per mafia, arrestato il cugino del boss Falsone

Middioni, bracciante agricolo e cugino del boss Giuseppe Falsone, accusato dai collaboratori di giustizia Maurizio Di Gati e Giuseppe Sardino, è stato condannato perché sarebbe stato un affiliato alla “famiglia” mafiosa di Campobello. I giudici della Corte di appello, tuttavia, hanno escluso che avesse avuto ruoli direttivi.

"Era un affiliato mafioso", decisa condanna a 12 anni per Middioni

Dopo la condanna è arrivato l'arresto, deciso sempre dai giudici che lo hanno riconosciuto colpevole, confermato prima dal tribunale del riesame e, nelle scorse ore, dalla Corte di Cassazione.  


 


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