Cronaca

"Il procuratore fu corrotto con un rolex", ma era una menzogna: 3 anni e 8 mesi a Tuzzolino

Pesante condanna per il falso pentito che si sarebbe inventato accuse contro il magistrato Ignazio De Francisci, il suo ex suocero e il suo ex avvocato

Giuseppe Tuzzolino

"Il procuratore della Repubblica di Agrigento si fece dare un rolex come ricompensa per raccomandare una giovane candidata all'esame di avvocato". Il pentito Giuseppe Tuzzolino, che lo scorso primo agosto fu sconfessato e arrestato per questi fatti, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi per calunnia.

La sentenza è stata emessa dal gup del tribunale di Caltanissetta. Tuzzolino, aspirante pentito ormai bocciato anche dal Viminale che lo ha estromesso dal programma di protezione dei collaboratori di giustizia, dopo essere stato arrestato, cinque anni fa, nell'ambito di un'inchiesta su una presunta truffa nel rilascio di concessioni edilizie all'Utc di Palma, ha rivelato agli inquirenti di essere stato inserito in altolocati ambienti professionali, politici e massonici rivelando complessi intrecci affaristico criminali che coinvolgevano politici, funzionari pubblici, magistrati e ambienti di ogni livello.

Una grandissima apertura di credito da parte della magistratura per diversi anni: seguendo una sua indicazione, un paio di anni fa, la Dda di Trapani ha eseguito una perquisizione in un lussuoso appartamento di New York dove, assicurava l'architetto-pentito, si sarebbero trovate delle foto recentissime di Matteo Messina Denaro all'interno di un hard disk. La descrizione dell'appartamento era fedele ma delle foto e del relativo supporto informatico non c'era neanche traccia. Ad agosto era finito in carcere con l'accusa di calunnia ai danni, fra gli altri, dell'attuale procuratore generale di Bologna, Ignazio De Francisci, ex procuratore di Agrigento; del suo ex avvocato Ennio Sciamanna (attualmente è in corso un altro processo per calunnia contro l'avvocato Salvatore Pennica, altro suo ex legale) e dell'ex suocero Calogero Baldo, ex assessore comunale di Agrigento.

"De Francisci - disse - si fece dare un rolex da Baldo in cambio del suo interessamento a far superare l'esame di avvocato a un'amica".  

Sciamanna, invece, secondo la sua versione ritenuta dal giudice una totale invenzione come tutte le altre, ispirato dal boss Matteo Messina Denaro, avrebbe messo su un piano per uccidere alcuni magistrati tra cui l’ex procuratore di Trapani Marcello Viola e l’ex aggiunto di Palermo Teresa Principato. Al progetto di strage avrebbero preso parte il clan dei Casamonica e la banda della Magliana.

Nel corso del processo il legale di Tuzzolino ha chiesto che il suo cliente venisse sottoposto a perizia psichiatrica, ma il gup ha respinto l’istanza. Il pm aveva chiesto la condanna a 5 anni. 


Si parla di