Cronaca

Revoca della scorta, Ignazio Cutrò lancia un appello a Mattarella

Il presidente dell'Associazione nazionale testimoni di giustizia: "Il capomafia confida nel fatto che lo Stato si stancherà di proteggere la mia famiglia"

Ignazio Cutrò

Un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per fare chiarezza sulla revoca della scorta. A lanciarlo è il presidente dell'Associazione nazionale testimoni di giustizia, Ignazio Cutrò, che chiede al capo dello Stato di fare "tutto il possibile per proteggere la famiglia" e sopratutto di fare "chiarezza su come sia stato possibile che la commissione centrale del ministero degli Interni abbia revocato le speciali misure di protezione, mettendo così a grave rischio di vita la mia famiglia".

"Quello che fa più male - afferma Cutrò - sta proprio nelle parole intercettate dai carabinieri nel corso delle indagini: il capomafia confida nel fatto che lo Stato si stancherà di proteggere la famiglia Cutrò. Anzi per il capomafia questa è una certezza. Il nocciolo sta proprio nella assoluta consapevolezza del capomafia che basterà semplicemente attendere che lo Stato si stufi di Ignazio: che lo faccia per risparmiare danaro e quindi per ridurre i costi della sua protezione oppure per il suo temperamento, per le sue proteste poco importa".

"Il capomafia - prosegue Cutrò - sa bene che deve soltanto attendere questo momento e potrà uccidere Ignazio Cutrò e la sua famiglia. Noi, se siamo uno Stato civile che vuole veramente sconfiggere le mafie e sostenere gli onesti cittadini che denunciano, dobbiamo infrangere, spezzare questa granitica certezza del capomafia che mai e poi mai lo Stato smetterà di proteggere i testimoni di giustizia".


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