Cronaca

Quattro mensilità arretrate, scoppia la protesta degli addetti alla pulizia del tribunale

La Fisascat Cisl ha proclamato lo stato di agitazione: "Molti lavoratori non possono più pagare la corrente elettrica"

(foto ARCHIVIO)

Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori impiegati nei servizi di pulizia e custodia degli uffici del Tribunale, che al momento aspettano gli stipendi di luglio, agosto, settembre e la quattordicesima. A comunicarlo è la Fisascat Cisl delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Al centro, la difficile situazione vissuta dalla società che svolge il servizio ma, soprattutto, dei dipendenti che vi lavorano.

"Questa - dicono dal sindacato - è una delle tante vicende che mostrano il quadro dello stato di continue sofferenze e mortificazione a cui sono sottoposti i lavoratori, costretti quasi ad elemosinare un diritto sancito dalla legge".

Lo scorso 18 agosto i lavoratori avevano già scritto attraverso i sindacati al presidente del Tribunale Pietro Falcone, chiedendo di pagare in surroga gli stipendi, ma l'appello non aveva avuto successo. "Sono trascorsi tre mesi - dicono dalla Fisascat Cisl - e la situazione è ulteriormente peggiorata, al punto che alcuni lavoratori hanno subito l'interruzione della fornitura delle utenze di luce, acqua e gas e non avendo pagato le rate del mutuo di casa rischiano pure lo sfratto".

La Fisascat Cisl, quindi, ha proclamato lo stato di agitazione della categoria e chiesto al prefetto Dario Caputo di convocare le parti in causa.


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