Cronaca

Festeggiamenti in onore di San Gerlando, don Franco annuncia la visita pastorale

La santa messa si è svolta all'interno della chiesa San Domenico. I fedeli si sono raccolti in una solenne processione. Da piazza Municipio, passando anche per alcune via del centro storico, finendo per piazza Duomo.

Festeggiamenti in onore di San Gerlando

Festeggiamenti in onore di San Gerlando. Questo pomeriggio, ricco programma dedicato al santo patrono della città di Agrigento. Nel corso del solenne pontificale in onore del patrono dell’Arcidiocesi, San Gerlando, il cardinale Francesco Montenegro ha annunciato la visita di pastorale dell’arcidiocesi.

Per la visita pastorale, che avrà inizio con il tempo pasquale di questo anno 2017 e che proseguirà fino al completamento del ministero episcopale del nostro arcivescovo, il cardinale Montenegro si avvarrà di una commissione diocesana.

La santa messa si è svolta all'interno della chiesa San Domenico. I fedeli si sono raccolti in una solenne processione. Da piazza Municipio, passando anche per alcune via del centro storico, finendo per piazza Duomo.

"Sono trascorsi – dice l’arcivescovo nella lettera – quasi nove anni dall’inizio del mio ministero episcopale in Diocesi e da allora ho avuto modo di visitare più volte le comunità locali, incontrando presbiteri e fedeli laici, diaconi e persone consacrate, organismi pastorali e aggregazioni laicali, forze sociali e realtà culturali. In ciascuno di questi incontri ho potuto scorgere la bellezza di questa terra e la ricchezza di questo popolo, ma mi sono anche reso conto del grido di sofferenza e dell’ansia di riscatto che da questa terra e da questo popolo si levano, a volte nel clamore dell’indignazione e a volte nel silenzio della rassegnazione. Come Vescovo di questa chiesa – prosegue Montenegro – consapevole dei miei limiti umani ma sollecitato da una sincera carità pastorale, ho cercato di condividere la storia delle persone e delle famiglie, di seguire le vicende sociali e politiche del territorio, di dialogare con le istituzioni e le amministrazioni locali. Questa sollecitudine verso la chiesa Agrigentina l’ho potuta esercitare, oltre che direttamente e personalmente, anche attraverso il lavoro paziente e prezioso del mio amato Presbiterio, impegnato nelle parrocchie e nelle unità pastorali dei quarantatré Comuni dell’Arcidiocesi così come nei vari organismi diocesani, a cui va tutta la mia stima, la mia riconoscenza e la mia gratitudine. Grazie alle reti umane e sociali che i Presbiteri e i Diaconi intessono e curano quotidianamente, con l’indispensabile collaborazione degli operatori pastorali laici e il prezioso servizio degli Istituti Religiosi e Secolari, la presenza delle comunità e delle altre realtà ecclesiali diventa il modo concreto e ordinario del servizio pastorale svolto in favore di tutto il Popolo di Dio".

 

Come si svolgerà questa visita pastorale nei 43 comuni dell’Arcidiocesi? È lo stesso arcivescovo a spiegarlo. "Intendo svolgere la Visita nel segno della prossimità – scrive il card. Montenegro – privilegiando l’aspetto relazionale e affettivo. Intendo darle, inoltre, una connotazione territoriale, valorizzando l’incontro delle comunità di uno stesso territorio, senza tuttavia dimenticare il suo carattere parrocchiale, come stabilito dai documenti del Magistero».

La visita si realizzerà seguendo delle modalità comuni. Una preparazione remota attraverso mediante momenti spirituali e formativi sull’identità e l’appartenenza ecclesiale, sul ruolo e il ministero del vescovo, sulla corresponsabilità dei ministri ordinati e di tutti i battezzati nell’edificazione del Regno di Dio. Una preparazione prossima attraverso la raccolta dei dati emersi dalla lettura del territorio e rielaborati secondo un apposito questionario che sarà fornito preventivamente. La visita dei Convisitatori per tutti gli adempimenti canonici. La celebrazione di apertura della Visita con una festa della comunità. Un’assemblea per il confronto sui risultati della lettura del territorio, articolata in due tempi: con il Direttivo del Consiglio Pastorale e i rappresentanti delle istituzioni e delle principali agenzie educative operanti nel territorio, con gli organismi di partecipazione, gli operatori pastorali, le aggregazioni laicali e l’intera comunità. Uno o più giorni di incontri vari, tenendo conto della configurazione e delle esigenze della comunità. La celebrazione conclusiva, possibilmente con l’amministrazione del sacramento della confermazione.

"A tutti – conclude l’arcivescovo – chiedo l’impegno della preghiera personale e comunitaria, affinché la Visita Pastorale sia veramente, secondo l’esortazione di S. Giovanni Paolo II, segno della presenza del Signore che visita il suo popolo nella pace. A ciascuno raccomando la fiducia e la corresponsabilità, affinché questo tempo favorisca l’incontro, rafforzi i legami e sostenga gli sforzi, in vista di una comunione sempre più solida e di una missione sempre più efficace".


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