Cronaca

Lava scale e accudisce anziani per mettere da parte i soldi da inviare ai figlioletti, derubata da mediatore culturale

La donna, ospite di una struttura d'accoglienza, aveva affidato all'uomo, affinché li conservasse sul conto corrente, tutti i suoi risparmi. Il ghanese è però sparito nel nulla

Lo sbarco di alcune donne (foto archivio)

Per mesi s’è occupata di lavare scale e d’assistere qualche anziana. Aveva un solo ed unico obiettivo: raccogliere soldi, quanto più denaro possibile, per mandarlo “a casa” dai figli piccoli, per garantir loro sopravvivenza e forse anche una possibilità d’arrivare in Italia. All’inizio, quando recuperava 50 o 100 euro faceva subito il transfert di denaro in patria, in Eritrea. S’è accorta subito, naturalmente, che il servizio aveva un costo ed allora ha pensato di raccogliere un gruzzoletto e di fare il trasferimento solo con cifre importanti. Non aveva però il conto corrente, né un libretto postale dove poter custodire al sicuro quel denaro. Ha chiesto ed ottenuto la possibilità di darli al mediatore culturale che, a sua volta, avrebbe potuto conservarli sul suo conto corrente. Sembrava andare tutto bene: la ventisettenne eritrea, facendo tutti i lavori più umili che le capitavano, guadagnava qualcosa e subito dava il denaro al mediatore culturale della comunità d’accoglienza dove è ospite da più mesi. L’uomo li versava in banca e i soldi per i suoi bambini erano al sicuro. In qualche modo, la mamma eritrea avrebbe tamponato il disagio dei suoi bambini. E’ accaduto però qualcosa di impensabile: poco prima della concordata restituzione dei soldi – la donna era riuscita a raccogliere 1.500 euro – il mediatore culturale, un ghanese, è sparito nel nulla. E con lui anche il denaro che la giovane eritrea era riuscita a mettere da parte.

Incredula, sotto choc, praticamente disperata l’immigrata non ha potuto far altro che presentarsi alle forze dell’ordine e formalizzare denuncia.

Da ieri, il mediatore culturale ghanese viene cercato dalle forze dell’ordine. L’uomo rischia una denuncia alla Procura della Repubblica per appropriazione indebita. Ma l’obiettivo è tentare – laddove siano ancora nella sua disponibilità – di recuperare se non tutti, almeno una parte, dei soldi che la ventisettenne eritrea gli aveva affidato per custodirli, per metterli al sicuro. Soldi che sarebbero serviti a dei bambini rimasti, nel disagio più totale, in Eritrea.


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