Cronaca

Dallo sfregio alla rete antirazzista, i lampedusani a porta d'Europa: "Ingressi legali subito"

I volontari hanno anche usato una delle frasi simbolo di questi giorni, ovvero "We can't breathe, "Non "riesco a respirare". Sono le parole strazianti pronunciate dall'afroamericano George Floyd prima di morire

Il flash mob

Sono giorni complicati per Lampedusa. L’isola più grande delle Pelagie si è svegliata con l’incubo dei roghi al cimitero dei barconi. Tutto questo pochi giorni dopo lo sfregio di Porta d’Europa. Ed è proprio da li, che questo pomeriggio, diversi lampedusani hanno voluto scrivere una nuova pagina. Niente cori, o urla di rabbia: soli un silenzio pronto a raccontare. 

Alle 17 e 30, i volontari del forum Lampedusa solidale, hanno dato vita ad un flash mob. Un movimento pacifico, sorretto da alcuni striscioni contro il razzismo. Frasi importanti, chiare in un momento assai complicato. 

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Parte dei lampedusani ha scritto: "Ingressi legali subito".  I volontari hanno anche usato una delle frasi simbolo di questi giorni, ovvero "We can't breathe". Sono le parole strazianti pronunciate dall'afroamericano George Floyd prima di morire, schiacciato da un agente di polizia che gli premeva il ginocchio sul collo.

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Questa parola è diventata ormai il grido di protesta del movimento Black Lives Matter. I volontari, si sono anche inginocchiati di fronte il mare di Lampedusa.

Un gesto forte e più che mai importante, in un momento assai complesso per l'isola del sindaco, Totò Martello. Il flash mob è avvenuto ai piedi di porta d'Europa, non troppi giorni fa sfreggiata da qualcuno e recuperata e "liberata", dalla Municipale di Lampedusa.


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