Cronaca

Gigantesco masso finisce sulla carreggiata di Fondacazzo, strada chiusa e poi riaperta

Il cedimento, di poca entità rispetto al costone, è stato causato dalle infiltrazione di acqua piovana. Non dovrebbero esserci rischi. E’ stato avviato l’iter per comprare, e dovrà farlo il Libero consorzio comunale, la rete metallica di protezione

Uno dei cedimenti di Fondacazzo

Una storia che si ripete. Ma che, questa volta, potrebbe essere l’ultima. Durante la notte fra martedì e ieri una porzione del costone di Fondacazzo, a ridosso del viadotto Morandi, s’è sbriciolata e un gigantesco masso è finito sulla carreggiata. A notare quei detriti sull’asfalto, allarmandosi e chiamando i vigili del fuoco, sono stati alcuni automobilisti di passaggio. Per fortuna, durante il distacco e cedimento, non transitavano mezzi e quindi nessuno è rimasto coinvolto.  

La strada è stata chiusa al traffico per tutta la notte ed è stata aperta solo nella tarda mattinata di ieri, dopo la rimozione dei detriti e la pulizia della carreggiata. Ieri, anche se si tratta di una situazione che si trascina da tempo ormai, è stato fatto un sopralluogo da parte di un geologo.

Il cedimento, di poca entità rispetto al costone, è stato causato dalle infiltrazione di acqua piovana. Non dovrebbero esserci rischi. E’ stato comunque avviato l’iter per comprare, e dovrà farlo il Libero consorzio comunale, la rete metallica di protezione. Rete che dovrebbe essere  collocarla nel giro di qualche settimana.

Era il marzo del 2019 quando – anche in quel caso non fu nulla di trascendentale – si registrava un cedimento dal costone di contrada Fondacazzo, venendo da Agrigento e svoltando a destra, dal viadotto Morandi, verso la zona periferica. All’epoca si parlò di uno smottamento di terreno e grosse pietre. E anche allora dovettero intervenire i vigili del fuoco e i tecnici del Comune. Già allora, in via precauzionale, l’area era stata transennata. E già allora si parlava di interventi per mettere in sicurezza il costone ed evitare che tornino a registrarsi dei crolli. Il primo novembre dello stesso anno, ossia del 2019, si registrò poi un altro importante cedimento di detriti e massi. Stessa storia, stesso “copione”: vigili del fuoco, messa in sicurezza momentanea, sopralluoghi. Tre anni dopo, ancora una volta, s’è concretizzato il rischio per gli automobilisti di passaggio. Questa volta, però, stando a quanto è emerso ieri, potrebbe essere l’ultimo, in ordine di tempo, episodio perché è stato riferito che l’iter per l’acquisto della rete di protezione e la conseguente collocazione è stato avviato. L’auspicio di chi è solito passare da quella strada, dopo essersi lasciato il viadotto Morandi alle spalle, è che quella “benedetta” rete venga collocata davvero quanto prima, anche perché si va incontro – anzi sono già iniziate – alla stagione delle piogge. E, inevitabilmente, i rischi, anche importanti, aumentano.


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