Cronaca

In provincia tornano a salire i contagi Covid, Zappia: "Il virus non va a casa per decreto"

Il 31 marzo finisce lo stato di emergenza, ma il commissario Asp manifesta preoccupazione, soprattutto rispetto al calo delle persone che si sono sottoposte a vaccinazione

Mario Zappia

"La fine della pandemia non può essere decisa per decreto, è necessario continuare a prestare massima attenzione". A lanciare l'appello nel consueto punto settimanale è il commissario dell'Asp Mario Zappia.

Il direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale manifesta palesemente la sua preoccupazione verso il rischio di un calo della cautela, a fronte di un numero di positivi che non sembra arretrare.

"Il fatto che il 31 marzo il Governo abbia opportunamente dichiarato la fine dello stato di emergenza - dice Zappia - non significa che non dobbiamo più prendere le misure, ma è quello che molti hanno percepito. Si è allentata l'attenzione, ormai è chiaro, ma i dati non sono affatto positivi. In una settimana - aggiunge Zappia - si sono registrati tra otto e novemila positivi, con un trend che è in crescita: i tamponi positivi erano il 28.81% due settimane fa, e oggi il trend è al 39,80%".

Allarmante il trend anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni. "La scorsa settimana - dice - non avevamo nessuno in terapia intensiva, oggi sono 4. Avevamo inoltre intenzione di chiudere il reparto Covid del San Giovanni di Dio, ma ci sono 26 persone ricoverate su 30 posti disponibili, ed è quindi impossibile riconvertire i reparti".

A crollare, invece, è il numero dei vaccini: solo 4356 quelli somministrati questa settimana, a fronte degli oltre 11mila somministrati tre settimane fa. 


 

"Così la situazione non potrà che complicarsi - conclude Zappia -. Il virus non va a casa per decreto, continuiamo a fare il possibile ed evitiamo che la situazione si aggravi ulteriormente".


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