Natale tra voglia di festa e incubo Covid, il primario del Cervello: "Lockdown sarebbe unica scelta"
Massimo Farinella, direttore di Malattie infettive, parla di un "equilibrio fragile" e ricorda: "Dobbiamo affrontare questo virus con i mezzi che abbiamo al momento, senza favoleggiare su vaccini che comunque avranno bisogno di mesi per garantire una copertura della popolazione"
Un "equilibrio fragile" in cui il rispetto delle misure di prevenzione e l'autodisciplina sono l'unica vera arma per combattere una nuova ondata di contagi. Così Massimo Farinella, direttore di Malattie infettive del Dipartimento di Medicina dell'azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello parla, con l'Adnkronos, della possibilità di una terza ondata Covid a gennaio e delle scelte da affrontare per il periodo natalizio.
"Questa identificazione di una prima, una seconda e ora una terza ondata è artificiosa - dice - perchè il flusso epidemico non si è mai arrestato. Ci sono state picchi di contagi, la pausa estiva in cui si è ritenuto di poter riaprire e poi un nuovo aumento, soprattutto per le aree del Sud che nel periodo del lockdown avevano contenuto i contagi e a settembre hanno dovuto fare i conti con una ripresa dei casi epidemici. Ma il virus è sempre presente e questo purtroppo la gente tende a dimenticarlo".
A preoccupare Farinella è anche la sensazione che la gente non si renda conto del pericolo. "C'è una netta divaricazione tra la percezione da parte dei medici o dei familiari di chi è ricoverato con il Covid o, peggio, ha perso qualcuno in questa pandemia e chi non ha avuto un contatto diretto con questo virus - sottolinea - Servirebbe maggiore consapevolezza e più disciplina". E se la terza ondata arrivasse davvero? "Tutto sta nei numeri - conclude - Rispetto a febbraio la rete siciliana è stata implementata, sono stati aperti nuovi posti, solo al Cervello un intero padiglione con oltre 100 posti letto è stato riconvertito per il Covid, ci sono le Usca. Sono stati fatti tanti sforzi e ritengo che sarà possibile fronteggiare un aumento dei contagi. Attenzione però: è un equilibrio fragile. In questo momento siamo in una situazione di equilibrio, non c'è pressione sulle terapie intensive, ma le cose non accadono per caso. Dobbiamo affrontare questo virus con i mezzi che abbiamo al momento, senza favoleggiare su vaccini che comunque avranno bisogno di mesi per garantire una copertura della popolazione".