Cronaca

Ospedale, pochi tecnici di laboratorio biomedico: l’allarme della Cisl

Con una lettera indirizzata anche al prefetto di Agrigento, vengono chiesti provvedimenti urgenti: “Da due anni le nostre segnalazioni vengono sistematicamente ignorate”

È ormai da 2 anni che, all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca, si registra una grave carenza di tecnici di laboratorio biomedico. A lanciare l’allarme è la Cisl Fp che chiede provvedimenti urgenti con una lettera indirizzata anche al prefetto di Agrigento.

“Abbiamo posto all’attenzione del direttore sanitario dell’Asp di Agrigento e per conoscenza anche al prefetto  - dice il segretario aziendale Alessandro Farruggia - la drammatica situazione in cui si trovano i laboratori di patologia clinica, anatomia patologia e medicina trasfusionale dell’ospedale di Sciacca.

Da due anni le nostre segnalazioni di gravi e diffuse anomalie vengono sistematicamente ignorate. Ora è necessario accendere i riflettori sulla grave carenza di tecnici di laboratorio, che oggi lamentano di dover gestire una mole di lavoro insostenibile: migliaia di tamponi Covid ed esami ordinari devono essere processati da 9 tecnici (con diverse unità trasferite presso altri centri della Regione) e che diverranno 8 fra 4 mesi per un ulteriore collocamento in pensione. Siamo quindi davanti ad una carenza di organico che è destinata ulteriormente ad aggravarsi, con nuove e pesanti ricadute sull’organizzazione del lavoro”.

Gli operatori, denuncia ancora Farruggia, sono costretti “a far fronte a questa richiesta di lavoro con turni notturni impropri e pronte disponibilità che diventano turni notturni, senza garanzie di riposo fra un turno e l’altro con difficoltà ad effettuare il riposo settimanale o programmare il godimento delle ferie maturate”. Inoltre si segnala che il personale di laboratorio viene utilizzato presso l’ospedale di Ribera “in modo sistematico ma inappropriato”.


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