Cronaca

Servizio idrico, la strada dell'Aica resta in salita: i Comuni prendono tempo sul "maxi prestito” della Regione

Ieri riunione con sindaci e l’assessore regionale Marco Zambuto, tutto rinviato alla prossima settimana con lo spettro di un ennesimo rischio di stop

La battuta più frequente al momento, a guardare soprattutto le dichiarazioni che ad inizio agosto accompagnarono la nascita di Aica e il successivo accordo raggiunto con la Regione è: forse qualcuno ha venduto la pelle dell’orso ben prima di averlo anche solo semplicemente catturato.

La riunione svolta ieri tra i sindaci, i vertici dell’Aica e l’assessore regionale agli Enti Locali Marco Zambuto ha infatti chiarito che i comuni avranno un difficoltà oggettiva nel gestire le somme che la Regione “presterà” ai municipi e, soprattutto, a restituire questi importi a chi li ha anticipati per garantire la fase di start-up della consortile.

La legge, in particolare, sebbene pronta già da prima di ferragosto, al momento non è stata ancora firmata da Zambuto proprio per l’assenza al momento di un accordo con i sindaci soprattutto dei grandi centri, che proporzionalmente saranno quelli a dover anticipare e restituire la somma più alta. Questo anche perché, è chiaro, nel momento in cui il testo diventerà legge, gli obblighi per i Municipi diventeranno concreti e la Regione potrà attivarsi con commissari ad acta per riprendere il dovuto.

Al momento appare molto complesso non solo riuscire a svolgere tutte le procedure burocratiche necessarie (i comuni dovranno approvare delle variazioni di bilancio istituendo una specifica posta per contenere questi importi e questo richiede settimane) ma anche improbabile che Aica sia in grado di rimborsare agli enti questi importi nel breve periodo, non avendo al momento nemmeno iniziato a bollettare. Insomma, il tempo è poco e le possibilità che tutto vada male abbastanza alte. Nel frattempo, in diversi centri della provincia si registrano gravi carenze dovute spesso rotture che, teoricamente, dovrebbero essere i comuni a riparare in questa fase per conto di Aica, ma senza soldi, senza personale, senza bilanci, tutto appare abbastanza improbabile.


 


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