Cronaca

Abusivismo e demolizioni, Castellino: "Fare pagare la pigione agli ex proprietari"

Il neo sindaco ha dato mandato all'ufficio tecnico comunale per redigere un regolamento per l'utilizzo degli immobili già acquisiti al patrimonio del Comune

Una ruspa a Palma di Montechiaro

Ha dato mandato all'ufficio tecnico comunale per redigere un regolamento per l'utilizzo degli immobili abusivi già acquisiti al patrimonio del Comune. Lo ha fatto il neo sindaco di Palma di Montechiaro Stefano Castellino. "E' nostra intenzione, visto che fino ad ora non è stato fatto, mettere ordine - dice - . Ciò che vogliamo fare è applicare l'articolo 4 della legge 17 del 31 maggio 1994 che consente agli ex proprietari degli immobili, che non hanno un'altra abitazione dove trasferirsi, di continuare ad occupare gli immobili in questione, dietro pagamento, però, di una pigione. Il rispetto di tutte le regole viene al primo posto, ma proprio perché la legge lo consente intendiamo evitare di far finire per strada circa 900 famiglie che non hanno un’altra casa".

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Sono mille gli edifici che, nel corso del tempo, sono stati acquisiti al patrimonio del Comune di Palma di Montechiaro, visto che gli ormai ex proprietari non hanno ottemperato all'ordinanza di demolizione. A Palma di Montechiaro sono state già realizzate alcune demolizioni di immobili ricadenti entro i 150 metri dalla costa.

"La Procura sta facendo il suo lavoro - ha spiegato Castellino - ma anche il Comune, ente pubblico, deve fare il suo. Ecco perché vogliamo far varare un regolamento che stabilisca i criteri per l'uso pubblico delle case già acquisite al patrimonio comunale. Per gli immobili acquisiti al patrimonio del Comune, i consigli comunali, in questi anni, avrebbero dovuto esprimersi in merito alla pubblica utilità entro 90 giorni. Cosa che non è stata fatta - argomenta - e che ha anche creato un danno enorme all'Erario. Quindi, al via subito la stesura di questo regolamento che dovrà poi essere deliberato dal Consiglio e, nel rispetto totale della legge, potremo dichiarare, a seconda se vi rientrano o meno, gli immobili di pubblica utilità. Così facendo, gli occupanti pagheranno una pigione al Comune, ma anche la Tarsu, l'Imu e le altre imposte. Ho bloccato tutte le spese, quella per le demolizioni comprese, perché non ho contezza dello stato di salute economica dell'ente".

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"Ho inoltre dato mandato all'Utc - conclude il sindaco di Palma - per fare l'elenco degli immobili costruiti prima del 31 maggio del 1994 e per accertare quanti, in queste case, hanno la residenza. In questo modo potremo capire quanti immobili non dovranno essere demoliti e da quanti dovranno pagare la pigione. Per le case entro i 150 metri dalla costa - lancia l'idea - si potrebbe dichiarare la pubblica utilità per servizi turistici. Ad esempio per realizzare info point o altro.

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Ma è indispensabile che i miei concittadini non restino senza casa, anche perché non abbiamo alternative. Non abbiamo alloggi popolari da dare, visto che gli ultimi 15 non sono stati nemmeno assegnati per mancato collaudo. A Palma - conclude lanciando un appello - serve la presenza dello Stato. Servono regole, ma non vessazione". 


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