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A San Biagio tornano gli “Archi” ma non sono di Pasqua: ecco quelli “D’estate”

Sette interventi artistici e un calendario di eventi danno nuova vita ai materiali utilizzati nella celebre manifestazione del piccolo comune agrigentino, famoso per la sua arte popolare collettiva

Un particolare della lavorazione degli “Archi d’estate”

Le architetture effimere di San Biagio Platani tornano con gli “Archi d’estate”. Sette interventi artistici e un calendario di eventi danno una nuova vita ai materiali utilizzati nella celebre manifestazione pasquale del piccolo comune agrigentino, famoso per la sua arte popolare collettiva. Le imponenti architetture effimere realizzate con materiali naturali durante il periodo pasquale ispirano le nuove installazioni della manifestazione “Archi d'estate".

Fino al 30 agosto sette interventi artistici sono posizionati e visitabili lungo il corso Umberto I del piccolo comune agrigentino famoso per la suggestiva manifestazione che affonda le sue radici nel XVIII secolo, e che ha come fulcro lo svelamento delle imponenti opere d’arte, unico esempio di arte popolare collettiva in Sicilia.

Seguendo le dinamiche di partecipazione che vedono la comunità intera impegnarsi nella tipica realizzazione degli “Archi di Pasqua”, l’iniziativa “Archi d’estate” ha puntato sulla creatività collettiva attraverso una call pubblica realizzata nell’ambito del progetto “RiGenerAzioni Archi di Piano 2030” a valere sull’intervento 2.1. “Attrattività dei borghi storici” del PNRR: l’iniziativa ha voluto premiare le migliori proposte architettoniche garantendo la realizzazione delle idee progettuali pensate dalla comunità e dal terzo settore, in particolar modo da associazioni tutte costituite da giovani o esclusivamente da donne, che hanno inteso mettersi in gioco per avviare e sostenere il processo di rigenerazione culturale e sociale del borgo. Opere che vanno oltre la semplice riproposizione del sapere tipico delle confraternite di Madunnara e Signurara, i devoti rispettivamente alla Madonna e al Risorto che per mesi lavorano instancabilmente all’interno dei laboratori della piccola comunità, i cosiddetti magazzini.

 Interventi che vogliono valorizzare il riuso nella pratica artistica anche attraverso il reimpiego di materiali utilizzati nella passata manifestazione: gli allestimenti progettati per gli eventi della settimana santa infatti vengono ogni anno dismessi e distrutti a fine maggio. Archi d’estate ne reintroduce invece alcuni elementi (mosaici di legumi, quadri di pane, ninfe, lampadari di datteri e pasta, pannelli in salici e canne intrecciate raffiguranti portali e navate di chiese) per introdurli nei nuovi allestimenti, alla luce di una chiave interpretativa diversa e nuova.

"Con la manifestazione degli Archi d’estate - ha dichiarato il Sindaco Salvatore Di Bennardo - ancora una volta si pone l’attenzione al coinvolgimento della comunità locale tutta, attraverso l’attivazione di processi  partecipativi di crescita sociale, culturale ed economica.  Tale manifestazione rappresenta dunque l’inizio di future e prossime edizioni".

“Miriamo alla destagionalizzazione degli Archi di Pasqua - continua l’Assessore al Turismo, Paola Busciglio - quale tema catalizzatore della strategia di rigenerazione culturale e sociale del Paese. In tale ottica si sta cercando di coinvolgere le nuove generazioni per valorizzare al massimo il percorso di trasmissione del patrimonio storico culturale locale  e rendere gli archi sempre più espressione della creatività collettiva dei giovani”.


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